Le Confessioni (in latino Confessionum libri XIII o Confessiones) sono un'opera autobiografica in XIII libri di Agostino d'Ippona, padre della Chiesa, scritta nel 398. È unanimemente ritenuta tra i massimi capolavori della letteratura cristiana. In essa, sant'Agostino, rivolgendosi a Dio, narra la sua vita e in particolare la storia della sua conversione al Cristianesimo.
Le Confessioni Di Sant
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A Cartagine arriva Fausto, un famoso vescovo manicheo. Agostino è tormentato da dubbi religiosi perché le sue nozioni di astronomia sono contraddette senza ragione da Mani. Così si rivolge a Fausto, ma questi è totalmente ignorante in materia e lo ammette con sincerità. Qualche tempo dopo Agostino decide di trasferirsi a Roma, in modo da sfuggire all'indisciplina degli studenti cartaginesi. Sua madre vorrebbe seguirlo, ma lui la lascia indietro con l'inganno. Nell'Urbe si ammala gravemente, ma riesce a guarire e dubita sempre più della correttezza delle dottrine manichee; si avvicina agli accademici e al loro scetticismo. Intanto gli studenti romani non lo pagano, così, anche grazie all'appoggio di Simmaco, si trasferisce a Milano. Qui ascolta, inizialmente per puro interesse retorico, le omelie di sant'Ambrogio. Tuttavia lentamente la fede si insinua in lui e decide di essere di nuovo catecumeno nella Chiesa Cattolica.
Monica raggiunge Agostino a Milano e diventa una devota di sant'Ambrogio. Il vescovo talvolta parla con Agostino, ma non ha il tempo di risolvere tutti i suoi dubbi. Agostino nel frattempo rivaluta la Bibbia e prosegue la sua carriera di retore. Un giorno, prima di pronunciare un panegirico davanti all'imperatore, incontra un mendicante ubriaco e capisce che quello, a differenza di lui, è felice. Il Santo, poi, parla dell'amico Alipio, un tempo amante degli spettacoli circensi e gladiatori, poi ravvedutosi. Questi diventa presto un magistrato e agisce sempre con grande onestà. Quindi Agostino torna alla sua vicenda personale: a Milano è schiavo dei sensi, ripudia la sua prima compagna, da cui aveva avuto un figlio, in attesa di sposare una fanciulla con una ricca dote, ma non riesce a mantenersi casto.
Per quest'ultimo motivo "le confessioni" potrebbero essere considerate la storia di una "peregrinatio animae" ("pellegrinaggio dell'anima"), in cui lettori di epoche e culture diverse possono trovare conforto e stimolo per la meditazione sugli eterni e immutabili problemi esistenziali.
mercoledì 18 maggio, ore 21.15 - Palazzo della RagioneTeatro: Alessandro Preziosi "Le confessioni di Sant'Agostino"Con Alessandro Preziosi (voce recitante), trascrizione di Tommaso Mattei, luci di Vincenzo Russolillo, musiche di Pati De Maio
Uno dei libri più belli della mia vita. Questo sguardo di Agostino molto intimo, sensibile e al contempo lucido e razione mi ha aiutato a rivalutare il rapporto con l'anima e con Dio. Un libro da leggere almeno una volta nella vita. Non è per nulla difficile o noioso, ma al contrario molto interessante
Libro splendido splendido. Un'anima scopre Dio e lo scrive. Il linguaggio è fluido e naturale, la successione delle immagini è un viaggio nel mare dei ricordi. Lo spannung si tocca quando Agostino ricorda i suoi errori che gli facevano vivere una vita di morte.La bellezza della scoperta di essere una creatura, una creatura amata dal Creatore è una delle poche letture universali, senza tempo e spazio, che vi prenderà lo stomaco, vi farà pulsare il cuore e vi farà combattere una strenua battaglia con le lacrime.Una delle letture da non perdere. Non solo e non tanto per i credenti in Dio, ma per coloro che dicono di credere e in cuor loro non lo fanno e per chi non crede. Potrebbe essere interessante scoprire tante risposte vere alle tante domande che nelle "vulgate" "vox populi" affollano i nostri frettolosi e sbrigativi discorsi moderni.
Le Confessioni di Agostino sono le Confessioni di tutti. Un libro antico ma sempre attuale, moderno, aperto, un classico in tutti i sensi. Non può mancare nella biblioteca di chi crede nella vita in tutte le sue forme e manifestazioni.Aurelius Agostinus nacque da padre pagano e madre cristiana a Tagaste, la moderna Suq al-Ahras in Algeria. Simpatizzante dei manichei, Agostino si avvicinò al Cristianesimo lentamente sotto l'influenza di sua madre, di Sant'Ambrogio di Milano e a seguito di diverse letture fatte sulle conversioni di Vittorino, traduttore di Plotino e di Ponticiano, un amico africano a seervizio dell'imperatore. Nel 387 venne battezzato e ritornò in Africa e a seguito della morte della madre divenne prete e poi nel 395 vescovo di Ippona. Le sue controversie con i Manichei gli fecero scrivere diversi libri per confutare questa teoria basata sul dualismo e sulle presunte contraddizioni del Vecchio e del Nuovo Testamento. Entrò in disputa anche con i Donatisti i quali ritenevano che l'efficacia dei sacramenti dipendeva dal valore di chi li somministrava. Fu in polemica anche con Pelagio il quale affermava che la perfezione umana può essere conquistata anche senza la grazia divina. Lo stile di Agostino è tutto pieno della profondità del suo sapere e della vastità dei suoi interessi. In effetti i suoi insegnamenti sono stati ampiamente usati dalla Chiesa Cattolica per diffondere la sua dottrina. Questa autobiografia dimostra chiaramente che Agostino non era affatto promesso alla santità e alla castità. In effetti le sue Confessioni appaiono superiori a quelle di Rousseau altrettanto famose e lontane nel tempo.
Negli ultimi anni la Chiesa ortodossa bielorussa e la Chiesa cattolica collaborano attivamente nella difese della vita dei bambini non nati. A marzo i rappresentanti delle due chiese, insieme alle altre confessioni, hanno firmato a Minsk la dichiarazione per la difesa della vita umana. 2ff7e9595c
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